I Fondatori

Maria Belloni nacque il 26 agosto 1877. In memoria del marito, il Cav. Di Gran Croce Angelo Belloni, istituì la Casa del Giovane Lavoratore dove molto si impegnò nel corso degli ultimi dieci anni della sua vita allo scopo di creare una Casa che fosse qualcosa di più di un’opera di aiuto sociale e divenisse strumento di elevazione spirituale e morale dei giovani lavoratori.

Secondo le parole di Luigi Clerici, allora Presidente provinciale delle A.C.L.I., «Maria Belloni ha voluto la realizzazione di un potente “centro di cultura operaia” che potesse guidare non solo i giovani ospiti, ma anche i lavoratori di un grande rione in fase di sviluppo, ad assicurarsi la loro più completa elevazione spirituale, morale, culturale, professionale e anche materiale».

Maria Belloni istituì e finanziò, nel 1956, il premio annuale di “Solidarietà operaia Angelo Belloni” da assegnare al singolo o a gruppi di operai che avessero compiuto atti di generosità e di altruismo a vantaggio dei propri compagni di lavoro. Nel 1956 il premio di Solidarietà operaio fu elargito in favore degli operai italiani che si prodigarono nelle opere di salvataggio nella miniera di carbone di Marcinelle in Belgio, dove a causa di un incendio, persero la vita 262 persone.

Nello stesso anno, per le sue opere civiche, ricevette un doppio riconoscimento: la medaglia d’oro della Provincia e quella del Comune di Milano conferita ai benemeriti, in occasione della festa di Sant’Ambrogio.

Angelo Belloni nacque a Milano il 20 settembre 1876 e si dimostrò, nel corso della sua vita, tanto alacre e fattivo nel lavoro, quanto generoso e sensibile alle questioni di carattere sociale.

Si dedicò sin dalla più giovane età al mondo della produzione nelle sue molteplici ramificazioni: dalle società immobiliari agli istituti di credito, dalle compagnie di navigazione ai cotonifici, agli stabilimenti industriali.

Dotato di un ingegno eclettico, amante delle lettere e delle arti, portò in tutte le attività nelle quali si impegnò, oltre ad una non comune capacità imprenditoriale, la sua umanità e il suo spirito profondamente cristiano.

Già nel corso della sua vita si fece patrocinatore di numerose e significative opere nel campo della cultura e della beneficienza.

Raccolse opere d’arte, sostenne artisti di ogni disciplina, fondò i premi S. Remo destinati alla letteratura, al teatro alla musica, alla pittura e alla scultura. Donò al Comune di Bordighera un capolavoro di Griselli, il monumento a Margherita di Savoia e a quello di Rovereto il monumento all’Alpino. Aiutò con costanza Chiese ed istituti religiosi, scuole per orfani, asili per anziani e federazioni operaie.

Nell’intento di perpetuare quanto egli sentiva e professava, alla sua morte Maria Belloni, sua consorte, volle che questa sua importante opera proseguisse nel futuro in un campo che ha particolare rilievo sotto il profilo umano e sociale, quello dell’assistenza ai giovani lavoratori. Nacque così la Casa del Giovane Lavoratore, un esperimento per dimore periodiche di lavoratori costretti a un impiego lontano dalla famiglia: stanze singole, buon vitto, cure mediche, cinema, svaghi, arredamento con riproduzione a colori di opere d’arte.